Progetto realizzato in partnership tra Teamleggero aps-asd e Trekking Italia

E dove il respiro si fa largo e disteso profumi intensi e inaspettate fragranze da cercare e riconoscere, sapori autentici, colori intensi dalle sfumature sottili, gioia di sensi da liberare…
E saranno le guglie dorate di un castello rubato ad una fiaba a raccontare storie vere e ancor vive, oppure saranno grotte oscure nascoste nel folto del bosco o inaspettati ruscelli di acqua cristallina che vi parleranno dei segreti di una natura incontaminata ad un solo passo dalla civiltà.
E saranno le opere sorprendenti di grandi artisti che hanno le loro radici in questa terra a raccontarvi le emozioni eterne dell’esperienza umana.
Immagini vivide da portare con sé nella pellicola sensibile e indelebile della nostra più profonda intimità.
E poi ancora sfide atletiche alla capacità di trovare un nostro personale equilibrio con questo mondo, con questa terra antica, con la sua vita quotidiana, con questa vita intensa che ogni giorno rinasce e si rinnova nel grandioso scorrere della ruota del tempo.
Boschi, monumenti, borghi, persone, tratti unici di un mondo da scoprire, tesori uniti appunto come perle dal filo argentato del fiume che incerto si insinua tra queste montagne.
Tesori del Reno.

Significato del Logo

Uno dei simboli più importanti che troviamo in queste case del territorio è la Rosa comacina già presente in una stele etrusca del IV secolo a.C., ma anche in Assiria nel 645 a.C., nell’antico Egitto e nell’arte celtica.
Ora è conosciuto come FIORE DELLA VITA a sei petali che si vengono a creare dalla sovrapposizione di una serie di cerchi uguali, collegati da centro a centro. A proposito di geometria, in questo simbolo troviamo il significato più profondo del sacro che si irradia attraverso misure precise che poi si collegano al ritmo spazio-temporale. Ricordiamo che le case-torri quasi sempre ospitavano questo segno inciso nella pietra sul portale d’ingresso, nei davanzali delle finestre e sugli stipiti, così da ornare l’edificio e proteggerlo sottilmente dagli influssi negativi. Il suo valore propiziatorio si evince anche dal fatto che veniva incisa sul giogo degli animali e gli attrezzi da cucina, ma anche impresse sui dischi di terracotta o pietra refrattaria (le famose tigelle) utilizzati per cuocere le crescente o crescentine montanare, così da proteggere anche il cibo. 
Inoltre, unendo le punte estreme del fiore si ottiene l’esagono, che evoca la stella di David ed esprime l’unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e mondo materiale.
Ma chi erano i personaggi che hanno arricchito gli immobili dell’Appennino Bolognese e non solo? Artigiani costruttori, scalpellini e architetti.

Originariamente vivevano nella regione di Como e, per via della loro particolare abilità artistica, cominciarono a spostarsi anche in zone lontane del Nord Italia o d’oltralpe. Il fatto che fossero itineranti, permise loro di espandere il loro sapere in varie zone e di imprimerlo sulla pietra affinché fosse duraturo.       

Una sorta di codice di pietra che si è tramandato nel tempo. Alcuni storici sostengono che avessero contatti con la massoneria operativa e in questo senso possiamo reperire qualche traccia. I Maestri Comacini si riunivano in società, o logge, e furono riconosciuti come società di muratori, nel 643, con l’editto di Rotari, e nel 713 in quello di Liutprando.

I PERCORSI

I percorsi sono segnalati da oltre 600 segnavia ma consigliamo fortemente, per maggiore sicurezza, di dotarsi di mappa cartacea e/o mappa digitale geolocalizzata.

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